Nel 2120, in una stanzetta di una colonia su Titano, qualcuno accenderà la sua connessione neurale di comunicazione quantistica, per leggere la versione nanodigitalizzata di un fumetto pubblicato su carta centinaia di anni prima sulla Terra, in Italia. “Allora non è una leggenda, gli italiani avevano davvero creato un capolavoro… e il numero speciale di dicembre del 2020, che roba!”
Nel mio precedente post: Migliorare la propria connessione wifi e internet suggerivo alcuni interventi di base per risolvere i possibili problemi che si incontrano nell’uso di internet a casa. Oggi aggiungo una soluzione che ho introdotto a casa da poco, e della quale sono molto soddisfatto finora: trasmettere il segnale di rete internet tramite i cosiddetti apparecchi Powerline che utilizzano le prese elettriche di casa.
Questi dispositivi permettono di far viaggiare la linea dati dei computer attraverso un comune impianto elettrico, quindi ogni vostra presa a muro di casa può diventare potenzialmente un punto di accesso ethernet!
VINCOLI – possono essere anche su piani diversi, in garage, ma le prese devono fare capo a un unico contatore. – Gli apparecchi vanno collegati direttamente alla presa a muro, niente multiple o ciabatte multipresa PRIMA dell’apparecchio, pena un decadimento della banda trasmessa/ricevuta o addirittura mancata connessione. (vedi dettagli sotto) – L’impianto elettrico deve essere in buone condizioni. Il mio è più di 25 anni fa, però con contatore moderno di 4 anni fa installato dal gestore della rete.
Non essendo sicuro del risultato finale a casa mia (impianto elettrico non giovanissimo) ho deciso di iniziare con l’investimento minimo: una coppia di TP-Link AV600. Ce ne sono di più potenti, di altre marche. Comunque prima di acquistare proprio questi leggete questo articolo fino in fondo!
COME FARE Per attivarli è semplicissimo. Ne collegate uno dei due (sono identici) alla presa muro vicina al router internet di casa, e lo collegate con un cavo ethernet (ce ne sono anche due in dotazione nella scatola) a una delle prese ethernet del router. Questo sarà il vostro trasmettitore. Lasciatelo lì collegato e acceso e collegate l’altro Powerline a un’altra presa muro. Ora fate il “pairing” premendo per un secondo l’unico tasto del PRIMO apparecchio, quello collegato al router, inizierà a lampeggiare. Entro 2 minuti (quindi non c’è bisogno di correre!) fate la stessa cosa al SECONDO apparecchio che lampeggerà fino a stabilizzarsi in brevissimo tempo. Bene, ora non vi resta che provare a collegare il vostro computer alla presa ethernet e verificare che il collegamento sia effettivamente attivo e magari provare uno speed test.
Non funziona? Potrebbe essere che avete collegato gli apparecchi a una multipresa (soprattutto al momento del pairing è importante che siano unici sulla presa), o avete premuto male il tasto. Riprovate scollegando e reinserendo gli apparecchi e iniziando sempre dal primo, che deve lampeggiare quando avete premuto per un secondo.
Dalle mie prove sono riuscito a farli funzionare anche se il ricevitore era in una multipresa, ma perde molto segnale, e in un’altro tipo di multipresa non andava affatto.
Aggiungo che gli apparecchi di ricezione una volta sincronizzati fra loro possono essere staccati e collegati a una presa di un’altra stanza al bisogno, con grande flessibilità. Una volta riaccesi saranno di nuovo online per le vostre videoconferenze, streaming o gioco online!
PROBLEMA Tenete presente che ognuno di questi apparecchi “mangia” una presa elettrica, nel mio caso proprio quella di una multipresa che deve alimentare Router, TV, Blue-ray, Decoder… In quel momento ho capito perchè vendevano (anche la stessa TP-Link) apparecchi che avessero la presa passante! In questo modo avrete il Powerline direttamente alla presa a muro, ma davanti potrete collegare un’altra spina e magari proprio una multipresa.
Quindi, dopo aver letto che i modelli TP-Link con presa passante erano compatibile con i miei, ho comprato un’altra coppia di AV600 ma con “passthrough”. Ho messo uno di questi due come trasmettitore iniziale, gli altri a seconda della necessità.
Unico difetto che ho riscontrato è che hanno prese schuko sia a muro che passante, e ho dovuto mettere adattatori sia a muro (non ho schuko a muro) che posteriormente. In futuro cambierò in spina schuko la mia multipresa che si collega al powerline, il tutto funziona con poca spesa, ma tenete presente che con entrambi gli adattatori diventa parecchio ingombrante, se avete la presa dietro dei mobili tenetelo presente.
E IL WI-FI? Possiamo fare principalmente in due modi, la presa ethernet di un dispositivo possiamo collegarla a un router wifi supplementare, messo in una posizione strategica per coprire più apparecchi, e ricevendo il segnale d’ingresso via powerline e non wifi ne guadagnerà tantissimo in banda e stabilità! Oppure acquistare i modelli powerline con trasmettitore wifi integrato, costano ovviamente di più, ma possono risolvervi la copertura in modo semplice!
CONCLUSIONI Sono più che soddisfatto: alla stanza più lontana della casa ora ricevo circa il 70-80% della banda fornita dal mio contratto, mentre il repeating solo wifi si riduceva in quel punto anche a solo il 10%. La linea finora la trovo stabile e continua, è stato tutto molto facile, non ho dovuto chiamare un elettricista o mettermi io a a cablare la casa: certo, una cablatura ethernet a muro sarebbe stata una soluzione ancora più performante, da preferire in un ambiente professionale, ma il sistema Powerline è sicuramente più economico e veloce, e con risultati più che soddisfacenti per un uso casalingo o per free lance.
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Quest’estate mi è venuta l’idea di provare a creare una piccola pubblicazione pilota di vignette. L’idea era di lasciare agli allievi Web di Mohole un ricordo del tempo trascorso a scuola insieme, riproponendo loro i tormentoni che ripeto durante l’anno, da nonnetto del codice e dell’informatica.
Aiutato da diversi colleghi, fumettisti veri, scrittori veri, sviluppatori veri che cito nei doverosi ringraziamenti, e dalla Pixartprinting che con poca spesa e molta resa mi ha dato la possibilità di vedere i miei scarabocchi su carta vera, sono qui a presentarvi i capitoli del libro, iniziando da questo primo post di presentazione.
Nella foto qui a fianco, il primo giorno che mi sono messo alla tavoletta grafica Wacom, con le bozze su carta, il Mac, Gimp e Pages come software, e un ventilatore cinese puntato addosso.
Innanzitutto, il libretto non ha scopo di lucro, figuriamoci. Le copie sono un regalo ai ragazzi, e colleghi compiacenti mi hanno generosamente pagato la loro copia, coprendo le spese della piccolissima tiratura. Come riporto in questa vignetta, mi farebbe piacere che chi ne ha in mano una copia facesse una donazione anche piccola alle associazioni che suggerisco.
Dal prossimo post passerò ai singoli capitoli, volevo utilizzare il blog per approfondire un po’ gli argomenti toccati, anzi solo sfiorati nelle vignette. Intanto vi lascio qui sotto l’introduzione….
Ecco
Nella vita incontriamo spesso persone che ci segnano, ma cosa dico, ci perseguitano con i loro consigli. Queste persone purtroppo possono evitarci di fare sbagli, togliendoci il sacrosanto gusto di essere insultati, di prenderci a martellate nelle gengive per un database cancellato, per un account bucato da brutti ceffi, per non aver trovato la soluzione a un problema e così via.
Queste persone poi non ci danno un consiglio solo una volta, ma lo ripetono più e più volte, complice anche la loro età che provoca come sappiamo una funzionalità progressivamente ridotta della memoria.
Per finire queste persone sono anche capaci, nel momento del vostro errore, di dirvi “Te l’avevo detto” con un sorriso fintamente comprensivo e paterno.
Immaginate adesso che una di queste persone decida di mettere i suoi consigli ossessivi per iscritto, con degli scarabocchi d’accompagnamento e vi inviti a leggerli.
Ecco, quella brutta persona sono io. Buona lettura.
Una piccola galleria di Oscar cercati in casa, dopo uno scambio di ricordi con un amico. Ognuno di questi libri è un ricordo speciale, di letture in treno, in vacanza, di giornate solitarie, di persone che non ci sono più e di condivisioni fra amici, di riletture che ho fatto e rifarò.
Da qualche giorno è possibile leggere i post di questo blog anche attraverso un’altra interfaccia, basata su React, grazie al framework Frontity e l’hosting Node.js Vercel con tecnologia Now.
Ci sono diverse tecnologie che possono essere usate per visualizzare un sito WordPress attraverso un interfaccia JavaScript che punta alle REST API del CMS stesso, come Gatsby o VuePress e altri. Frontity però è stato progettato espressamente per WordPress, e con l’obiettivo di essere semplice da implementare. Ho voluto vedere se era vero, e testare le differenze fra il blog nativo e quello con Frontity. Conto di parlarne più estesamente in un prossimo WordPress Meetup Piacenza, per ora lascio qualche spoiler e qualche link per seguire la faccenda.
Il primo giorno di scuola di una nuova classe è una pagina bianca, che inizia a riempirsi di poche impressioni, e spesso sbagliate. Da insegnante cerchi di farti un’idea degli esseri con i quali passerai diversi mesi della tua esistenza. Qualche indizio, qualche segno profetico a volte brilla, rimane impresso nella pellicola dei tuoi ricordi. Una maglietta dei Black Sabbath indossata dalla ragazzina più candida e timida, un accento buffo della Basilicata, una polo allacciata fino all’ultimo bottone, cose così.
All’improvviso dovete lavorare con il computer da casa, i vostri figli fanno lezioni online, guardate film in streaming, insomma usate la vostra linea internet e il wifi casalingo come mai prima! In questi giorni è facile raggiungere il limite del vostro apparato, proviamo a risolvere i problemi più comuni. Ho cercato di semplificare il più possibile, i più esperti mi perdonino 🙂
IMPORTANTE: il WiFi e la linea internet sono due cose distinte!(altro…)
Quando il giovane Matteo mi ha detto che organizzava il primo WordPress Meetup Day d’Italia a Milano, alla sua scuola, mi ha subito preso l’entusiasmo, un’idea fantastica.
Poi ho pensato che organizzare un evento pari a un WordCamp, con attività dalle 9,45 alle 18, con riprese video in streaming, rinfresco a pranzo…. gratuito… ce l’avrebbero fatta? Ebbene Sì!!!
Grazie a Massimo Triulzi, curatore della mostra IO, ROBOTTO è stata data l’occasione ai nostri allievi di Web e Digital Media di Scuola Mohole di partecipare a un fantastico laboratorio di robotica, basato sulla e.DO Experience di COMAU Group alla Fabbrica del Vapore a Milano.