Categoria: Accadde

  • Come ricordare i nomi delle montagne disegnando una mappa

    “Ci sono persone che riescono a memorizzare nomi, date, informazioni varie con la stessa naturalezza con cui si ricordano i nomi di mamma e papà. E pure nonna.
    Io non sono uno di quelli. Neanche un pò. Quindi, dopo essermi scassato i 13/9 di uallera a provare a ricordare come si chiamano le montagne e le loro posizioni sul globo terrestre, con la stessa efficacia con cui l’acqua entra nella roccia, ho deciso di disegnarle e farci su una mappa. Più o meno la stessa tecnica usata da piccolo per memorizzare i nomi di mamma, papà e pure nonna. Solo che allora non c’era Illustrator, la Sony produceva ancora i walkman e la Russia si chiamava U.R.S.S.

    Ci ho messo un bel pò.
    Controllare se le distanze erano giuste, vedere chi era la cima più bassa e più alta, metterci vicino quel paese rispetto a dove lo ricordava la mia cartina mentale… tutto quel tempo mi ha fatto assorbire la topografia del territorio di Lecco, almeno le parti che mi interessano. Quindi manca un sacco di roba, tipo la posizione dei Mediaworld o i monumenti più belli di sempre, probabilmente manca anche qualche montagna ma non è che avessi voglia di rappresentare pure i sassi.

    Questa è come se fosse la mia mappa, aggiustata con una certa logica per far si che coincida il più possibile con la realtà.
    Mettiamo il caso che la logica usata si sposi bene con quella di un altro essere umano, abitante nel territorio di Lecco e con qualche deficit di memorizzazione, ecco che cliccando sul link qui sotto la si può scaricare in jpg da 5Mb circa, la si può ingrandire quanto si vuole, scoprire gli eventuali errori e dirmelo cortesemente che li vado a correggere.”

    (Paolo Buffa, 15 febbraio 2017)

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  • 40 anni di Sandinista

    Il 12 dicembre 1980 usciva Sandinista, il triplo vinile dei Clash.
    Io l’acquistai nella primavera del 1981 e lo capii due mesi dopo, come testimoniai epicamente nel mio diario di scuola.
    Come Kurt Cobain, all’inizio rimasi spiazzato dalla quantità di reggae, dai missaggi dub, dai brani rap-funky, dopo aver adorato London Calling, il primo disco, Tommy Gun e altri capolavori.

    Come evidente nella vignetta passai direttamente all’idolatria più sfrenata, ho le buste dei vinili del disco ricoperte delle frasi più adoranti che abbia mai scritto su un disco. E ovviamente tanti scarabocchi, come questo maldestrissimo disegno dei miei eroi.

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  • Copertine da Oscar

    Una piccola galleria di Oscar cercati in casa, dopo uno scambio di ricordi con un amico.
    Ognuno di questi libri è un ricordo speciale, di letture in treno, in vacanza, di giornate solitarie, di persone che non ci sono più e di condivisioni fra amici, di riletture che ho fatto e rifarò.

  • Identità

    Il primo giorno di scuola di una nuova classe è una pagina bianca, che inizia a riempirsi di poche impressioni, e spesso sbagliate.
    Da insegnante cerchi di farti un’idea degli esseri con i quali passerai diversi mesi della tua esistenza.
    Qualche indizio, qualche segno profetico a volte brilla, rimane impresso nella pellicola dei tuoi ricordi.
    Una maglietta dei Black Sabbath indossata dalla ragazzina più candida e timida, un accento buffo della Basilicata, una polo allacciata fino all’ultimo bottone, cose così.

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  • Il mio London Calling

    “Phoney beatlemania has bitten the dust”
    40 anni fa avevo 16 anni.
    40 anni fa usciva London Calling, il terzo album in studio dei Clash, il vinile più prezioso che ho.

    london calling

    “I’m all lost in the supermarket, I can no longer shop happily”
    Uscì nel dicembre 1979, ma non lo comprai subito appena uscito. Ero in quarta superiore, il compagno di classe e amico di una vita Biccio mi aveva convertito dal progressive dei Genesis al punk dei Ramones, e nei primi mesi del 1980 comprai proprio tre dischi dei Ramones, oltre alla raccolta da 3500 Lire “Punk Collection”, Damn the Torpedoes di Tom Petty, e probabilmente anche Slow Train Coming di Dylan.

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  • Ma abbiamo l’esclusiva

    “Facciamo schifo, ma abbiamo l’esclusiva”, gli Skiantos, Bologna Rock, Oderso Rubini, i Gaz Nevada, i Clash, Red Ronnie, Andrea Pazienza. Se non l’avete già vista, avete poco tempo, fino al 29 settembre, al MamBO di Bologna.

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  • 5th web school year in Mohole

    Un altro anno accademico in Mohole sta volgendo al termine. Con i colleghi supereroi di quest’anno gli allievi di primo e secondo anno hanno realizzato blog come FuoriMohole, apps , giocato seriamente con l’Internet Of Things, partecipato al MetaProgetto, creato un plugin di WordPress.

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  • Bringing all WordCamp Bari emotions back home

    ogni WordCamp al quale ho partecipato come visitatore è stato un episodio particolare, ma questo appena trascorso a Bari rimarrà per me un ricordo indimenticabile. Il mio primo WordCamp da speaker, disegnato, con Angelica “Wendy” ad accompagnarmi.

    Io e “Wendy”

    Grazie al mio impareggiabile direttore Cosimo Lupo per aver approvato e sostenuto la mia presenza al WordCamp, grazie agli organizzatori, ai Franceschi, ad Antonio che mi ha presentato e supportato sul palco. Grazie a tutti i colleghi, amici e allievi per i loro suggerimenti e in bocca al lupo. Grazie alla community di WordPress, a persone come Denis Ploetner, Laura Sacco, Margherita Pelonara (W Gutenberg!). Grazie a Wendy.

    Elevato il livello dei talks, sia tecnici che più generalisti, ho cercato di vedere tutti quelli che mi erano possibili, non ho potuto sdoppiarmi, bravi tutti davvero.

    A presto.

  • Unconventional birthday

    Ieri 23 febbraio abbiamo festeggiato in maniera non convenzionale, quindi in puro stile MOHOLE, il compleanno del nostro fondatore, direttore, santo protettore Cosimo. Uno staff di geni pazzoidi, guidati da Rachele si sono inventati il quiz-commedia RISCHIA LUPO, condotto da Andy Ferrari, che ha visto il nostro Cosimo sfidare il finora invincibile campione VANYA TAVERNOSKY. Eh niente, non avete idea delle risate e dell’Amore che ha pervaso la serata. Grazie Cosimo, grazie Rachele, grazie MOHOLE.

    rischia lupo
    foto Alan Maglio

    Foto di copertina: Camillo Frigeni

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